succede in borsa
Continuano i messaggi contrastanti lanciati dai mercati. Da una parte, le borse asiatiche chiudono ancora una volta in negativo e il petrolio scende per la prima volta da 17 anni sotto la quota di 20 dollari al barile; dall'altra le piazze europee (con l'eccezione di Madrid) chiudono tutte in positivo e la stessa Wall Street apre in forte rialzo. Sembra quasi che la finanza abbia deciso di scommettere su una ripresa delle quotazioni ben prima di quanto accadrà all'economia reale che, se tutto va bene, dovrà essere ancora tenuta in stand-by per i prossimi due mesi.
Milano, dopo aver registrato anche perdite superiori al 2%, chiude in crescita dello 0,3%. Pagano pesantemente il conto le banche che, dopo lo stop ai dividendi imposto dalla Bce, lasciano sul campo anche l'8%, come nel caso di Unicredit. Ma è lo spread che torna a preoccupare: si riporta a quota 200 e il btp decennale fa registrare un rendimento dell'1,45%. Colpa del "no pasaran" dei Paesi del nord che si oppongono agli eurobond. Anche Gentiloni oggi ha capitolato, provando ad attuare la tecnica del "second best": non faremo Coronabond tout court, ma possiamo provare a farli approvare per obiettivi. Si vedrà.
Le altre piazze europee chiudono in positivo. Francoforte guadagna l'1,63%, Londra poco meno dell'1, Parigi lo 0,5% mentre Madrid chiude pesante a -1,87%. Bene Wall Street che mentre scriviamo fa registrare un incremento di oltre due punti percentuali.
30 Marzo 2020
Economy Group srl - Piazza Borromeo 1 - 20123 Milano
Powered by Miles 33
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su Economy