Fondi
Dal 2015 gli Eltif (European Long Term Investment Funds) hanno consentito anche agli investitori privati di accedere a classi di attività illiquide come le infrastrutture. Dopo un inizio molto graduale, l'offerta e la domanda di questi fondi sono aumentate in modo significativo nel corso dell'ultimo anno e mezzo.
Un’indagine condotta da Scope Fund Analysis, la divisione dell’agenzia di rating europea dedicata all’industria dei fondi, rivela quanto il mercato sia molto più ampio di quanto si pensasse: secondo le stime il capitale investito negli Eltif si aggira oggi intorno ai 7,5 miliardi di euro (contro i 2,4 miliardi di euro stimati a fine aprile dello scorso anno).
La fotografia del settore
La valutazione di Scope si basa su un’ampia indagine tra i fornitori condotta tra novembre 2021 e marzo 2022. Lo studio ha messo sotto la lente i dati di 43 dei 53 Eltif registrati e offerti da 31 diversi gestori patrimoniali. Il volume dei 43 Eltif per i quali sono disponibili dati dettagliati ammontava a 7 miliardi di euro alla fine del 2021. A questi andrebbe aggiunto il volume dei restanti 10 Eltif che secondo le stime dovrebbe aggirarsi tra i 200 e 700 milioni di euro.
Il private debt è l'asset class più rappresentata nei patrimoni degli Eltif, con il 36% dei volumi. Il secondo segmento è l'infrastruttura con il 31%, a seguire il private equity con il 26%. Il restante 7% si riferisce a diverse asset class.
Quasi la metà del capitale dell'Eltif (46%) è collocata in prodotti riservati agli investitori professionali mentre il 54% viene investito in prodotti offerti sia ai clienti retail, sia a quelli professionali. I gestori patrimoniali più attivi, che distribuiscono i loro prodotti anche presso gli investitori privati, sono Amundi, Azimut, BlackRock, Commerz Real, Muzinich e Partners Group.
Italia e Francia davanti, la Germania in recupero
I maggiori mercati in Europa sono rappresentati dall'Italia e dalla Francia. Il mercato italiano degli Eltif è dominato da investitori privati, che, a determinate condizioni, possono beneficiare di incentivi fiscali. Il mercato francese degli Eltif, che vanta la tradizione più lunga in Europa, è principalmente un mercato per investitori professionali.
Il mercato in Germania si sta sviluppando in ritardo. Nel Paese gli Eltif sono stati collocati principalmente attraverso le unità di private banking e wealth management delle principali banche. Dopo le difficoltà iniziali, tuttavia, gli Eltif hanno preso piede anche al di fuori delle principali banche tedesche.
Il Green Deal europeo come driver di crescita
Un driver di crescita per il mercato degli Eltif potrebbero essere le modifiche legislative attualmente in fase di discussione nella Ue, volte a ottimizzare il quadro per l’offerta e la distribuzione attraverso una riduzione delle restrizioni. Inoltre, l'istituzione di scambi sul mercato secondario costituirebbe un vantaggio, in quanto la clientela affluent considera come un ostacolo l'illiquidità della stragrande maggioranza dei prodotti Eltif. L'esperienza italiana inoltre ha dimostrato che gli incentivi fiscali possono costituire un importante motore di crescita per il mercato.
Oltre agli investitori e ai fornitori di fondi, è probabile che anche l'Ue sia interessata a un uso più esteso degli Eltif. Il meccanismo di funzionamento alla base di questo prodotto lo rende adatto infatti a divenire un potente strumento nell’attuazione del Green Deal europeo dato che promuove investimenti in beni reali e infrastrutture. Di conseguenza, secondo le valutazione di Scope, è assai probabile che lo slancio osservato di recente nel mercato Eltif prosegua ancora.
20 Aprile 2022
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