È sempre l’ora di investire in orologi, parola di Sabine Kegel

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L’esperta del settore per Christie’s a Ginevra: “Guadagna solo chi ha una profonda conoscenza dei modelli, della storia e del valore”

L’orologio è un bene di investimento su cui vale la pena puntare? Secondo gli esperti sì, purché ci si avvicini a questo mondo nella maniera più corretta, prudente e professionale possibile. Se la passione per le lancette è un ottimo driver che può spingere a intraprendere un’avventura collezionistica è tuttavia bene affidarsi, almeno all’inizio, a chi il settore lo conosce bene. Quali sono i modelli su cui puntare? Quali le caratteristiche di un orologio che lo rendono un pezzo pregiato? Che cosa vendere, che cosa acquistare o che cosa tenere? 

Per essere in grado di scoprire quale sarà il prossimo marchio, modello o referenza che aumenteranno di valore, serve una profonda conoscenza del mercato e bisogna essere un esperto nel campo

A queste e ad altre domande ha risposto, per Investire, Sabine Kegel, head of department e senior watch specialist di Christie’s Ginevra, in cui è entrata nel 1995. Kegel viaggia regolarmente in tutta Europa mantenendo contatti con rinomati collezionisti e valutando orologi di tutte le epoche e ha contribuito a una serie di aste di grande successo tra cui la Rolex Daytona “Lesson One”.

Gli orologi rari o preziosi sono un buon investimento?

Come per qualsiasi investimento è necessario conoscere il relativo mercato e i suoi movimenti, prima che l’investimento stesso possa creare valore. Per essere in grado di scoprire quale sarà il prossimo marchio, modello o referenza che aumenteranno di valore, serve una profonda conoscenza del mercato e bisogna essere un esperto nel campo: conoscere il movimento, la bellezza meccanica che letteralmente dà vita all’orologio.

È necessario anche considerare dove acquistare il segnatempo e quale garanzia sarà rilasciata al momento dell’acquisto, oltre che conoscere chi può consigliare per il meglio. Più gli orologi si possono esaminare, tenere tra le mani, toccare e guardare con attenzione, più l’occhio sarà allenato e più la conoscenza dei dettagli e della loro linea temporale prenderà forma.

Come si deve comportare chi si avvicina per la prima volta al collezionismo orologiero?

Se si è completamente nuovi nel campo del collezionismo, consigliamo di non acquistare un orologio durante il primo anno, ma di parlare con i rivenditori, partecipare a mostre e anteprime delle aste, conoscere gli sviluppi dei prezzi, seguire la community degli orologi su Instagram e iscriversi a una varietà di blog e riviste. Il primo acquisto dovrebbe essere guidato dalla passione, dato che difficilmente ci si separa dal primo orologio comprato, perché ci accompagna attraverso la vita. Si tratta del passare del tempo, ed è ciò che rende questo tipo di collezionismo così unico e speciale.

Quali sono le referenze, i marchi o i modelli più ricercati che mantengono e aumentano il proprio valore?

Quando viene chiesto quale referenza vintage di Rolex è in cima alla lista dei desideri del collezionista, la maggior parte delle persone nominerebbe la 6062 “Stelline” (che prende il soprannome dalle stelline che formano gli indici sul quadrante, ndr) anziché, come ci si potrebbe aspettare, un Submariner o Paul Newman Daytona con un quadrante speciale. Ciò che rende questo triplo calendario Rolex così speciale sono il suo design e il fatto che la produzione è stata limitata a poche centinaia di orologi – gli studiosi stimano intorno ai 350 – in 10 anni. Presentata alla Fiera di Basilea nel 1950, la referenza 6062 è uno degli unici due modelli Rolex del periodo a presentare la complicazione del triplo calendario. L’altro è la referenza 8171 “Padellone”. A differenza della 8171, la 6062 è stata alloggiata nell’iconica cassa Rolex “Oyster”, che protegge sia il movimento sia il quadrante da umidità e polvere. La cassa Oyster della metà del secolo ha un diametro ben proporzionato di 36 mm.

La prima serie della nuova referenza 2499 di Patek Philippe condivideva alcune caratteristiche comuni con la 1518: i pulsanti quadrati, le lancette, il quadrante e le cifre arabe applicate

Oltre a Rolex, l’altro marchio che tende ad aumentare il proprio valore nel tempo è Patek Philippe.

Ovviamente Patek Philippe e, in particolare la referenza 2499, è un’altra icona. Mentre la referenza 1518 iniziava a scomparire nel 1951, fu avviata accanto a essa la 2499 ma, mentre la 1518 durò solo 13 anni dal 1941 al 1954, la 2499 sarebbe durata 35 anni, un tempo notevole nella line-up di Patek Philippe, diventando la grande complicazione di riferimento del marchio. La prima serie della nuova referenza 2499 condivideva alcune caratteristiche comuni con la 1518: i pulsanti quadrati, le lancette, il quadrante e le cifre arabe applicate.

Il design della cassa, tuttavia, era stato trasformato con una forma più all’avanguardia, dalle dimensioni aumentate, che le davano un’estetica più moderna e una maggiore presenza al polso. La 2499 ha avuto quattro iterazioni e il livello di rarità dipende da quale serie si considera. Per esempio la scala tachimetrica è stata omessa dal quadrante delle serie 3 e 4, il che è insolito, dato che l’orologio ha una funzione cronografica. Altri fattori da considerare includono il tipo di oro o di metallo utilizzato nella realizzazione e se il nome del rivenditore appare o meno sul quadrante.

Quindi su quale serie puntare?

La prima serie della 2499 è spesso descritta come la più rara e la più desiderabile. Questo perché lo stesso gruppo di orologiai di talento ha contemporaneamente terminato la produzione della referenza 1518 e avviato la nuova 2499, il che significa che sono stati realizzati meno orologi di quest’ultima.

In totale, attraverso quattro iterazioni e 35 anni, sono stati creati solo 349 pezzi della referenza 2499, che equivale a circa 10 orologi all’anno. La prima e la seconda serie sono durate solo quattro o cinque anni, rendendole le più rare di tutte. La 2499 più comune è la terza serie, 1960-1978, che rappresenta circa la metà degli orologi realizzati. La quarta serie, che ha portato la referenza fino al 1985, rappresenta circa un quarto del totale, con alcuni pezzi marcati come 2499/100.

In che modo una casa d’aste e i suoi professionisti aiutano investitori e collezionisti a scegliere i pezzi migliori?

Christie’s ha un team internazionale di specialisti dell’orologeria, ciascuno esperto in modelli e referenze di marchi specifici. In questo modo abbiamo una conoscenza ben definita degli orologi e del loro mercato e possiamo consigliare i collezionisti nel modo più informato. Condividiamo inoltre le nostre conoscenze tenendo regolarmente conferenze e partecipando a tavole rotonde in tutto il mondo.

Di recente abbiamo pubblicato il libro My Time, che mostra circa metà della straordinaria collezione di orologi di Sandro Fratini, il più grande collezionista italiano. Un insieme di 1.200 segnatempo che non è stato mai visto da nessun membro della comunità degli appassionati. Il libro ha stimolato l’entusiasmo all’interno di questa comunità e ha sottolineato il fatto che Christie’s ha un accesso privilegiato ai tesori nascosti. Inoltre, conoscendo i propri clienti, il loro gusto e la loro collezione, è possibile aiutarli a trovare i pezzi migliori che potrebbero rendere queste collezioni davvero uniche.

(*intervista pubblicata sul numero di aprile di Investire)

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