finanza sostenibile
Il confronto sui temi della sostenibilità avviato tra istituzioni europee e mondo della finanza e del credito bancario potrebbe dare a breve i suoi primi frutti. Il Vecchio Continente è vicino alla pubblicazione di una tassonomia unica e valida per tutti gli operatori dedicata proprio agli investimenti verdi.
Un passo storico di cui il settore ha molto bisogno. Lo dimostra il mercato degli Etf che, come scrive oggi il Sole 24 Ore, presenta la tipologia di fondi che sta registrando la crescita più rapida con 40 miliardi di dollari di masse gestite registrate quest'anno rispetto ai 33 del 2018 e i 12 del 2017. Un exploit dovuto ai costi bassi che i prodotti gestione passiva offrono.
È proprio tra gli Etf che appaio evidenti le contraddizioni dell'attuale finanza sostenibile con la presenza di allocazioni in società energivore, del settore della difesa e del tabacco.
Lo rileva la banca dati S&P Market Intelligence che segnala, ad esempio, nel fondo passivo iShares Esg Msci Usa Etf la presenza di Exxon Mobil e Chevron.
Altro caso è lo Stoxx Us Esg, paniere che non esclude il settore del tabacco, e il FlexShares Stoxx Us Esg Impact Index Fund che investe in titoli come Philip Morris, aziende del settore degli idrocarburi e del gioco d'azzardo.
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Appare, quindi, evidente quanto sarebbe utile una griglia di regole per la valutazione dei titoli da inserire in prodotti finanziari orientati verso la sostenibilità, prima che questo nuovo filone di investimenti venga corrotto dal dilagare di pratiche di greenwashing che, di green, hanno soltato la facciata.
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18 Dicembre 2019
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