scenari | M&G I.
"A prima vista, aver raggiunto un accordo sul Recovery Fund è un risultato eccezionale. Trovare un punto d’incontro tra i leader dell’Unione Europea su un programma da 750 miliardi di euro, che combina prestiti a livello di Commissione Europea e concessione di veri e propri sussidi, rappresenta in effetti un risultato certamente molto superiore a quello che numerosi osservatori ritenevano possibile soltanto due mesi fa". Il commento di Wolfgang Bauer, fund manager del public fixed income team di M&G Investments.
Tuttavia, dubito che abbiamo assistito al “momento Hamiltoniano” dell’Unione Europea. Le lunghissime trattative per raggiungere l’accordo hanno mostrato quanto sia divisa l’Unione Europea sul tema dell’integrazione fiscale. I “quattro frugali” – vale a dire Olanda, Svezia, Austria e Danimarca – si sono resi disponibili ad accettare la proposta solo dopo che i rispettivi sconti sui contributi fiscali sono stati aumentati.
Inoltre, non dobbiamo dimenticare che Angela Merkel è stata una della forze propulsive del Recovery Fund, difendendo la proposta anche dalle critiche provenienti dal suo stesso partito e governo. Probabilmente il suo successore, chiunque esso sia, si rivelerà decisamente meno favorevole e potrebbe spingere la Germania su posizioni più vicine a quelle dei quattro frugali, rendendo ancora più difficili ulteriori passi verso l’integrazione fiscale dell’UE in futuro.
22 Luglio 2020
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