Assicurazioni
Sono oltre 300mila i potenziali beneficiari di polizze che le compagnie assicurative sono chiamate a ricercare in quanto possibili soggetti che figurano come eredi di una prestazione assicurativa. Il dato emerge dall’indagine che l’Ivass ha portato a termine incrociando i dati dei codici fiscali degli assicurati, titolari di polizze vita e infortuni, con i dati dell’Anagrafe Tributaria, al fine di rilevare eventuali decessi non conosciuti dalle compagnie e in modo da consentire a queste ultime di pagare i beneficiari (normalmente eredi legittimi), secondo quanto riportato da Plus del Sole 24 Ore.
Il lavoro ha interessato tutte le imprese assicurative italiane e 14 estere ed è stato focalizzato sulle polizze vita e, per la prima volta, su quelle infortuni (comprendendo quelle con prestazione per causa di decesso) in vigore al 31 ottobre 2020. Oltre che sulle polizze non più in vigore per le quali le imprese avevano necessità di verificare l’eventuale decesso dell’assicurato.
L’Ivass ha incrociato 22,8 milioni di codici fiscali comunicati dalle stesse compagnie e ha rilevato, per la precisione, 332.655 decessi di titolari di polizza, su cui adesso ciascuna impresa dovrà indagare per rintracciare i soggetti a cui pagare eventuali prestazioni dovute.
Al netto del fatto che in questo totale potrebbero esserci anche dei doppi conteggi relativi a casi già emersi per i quali non si è ancora potuta liquidare la prestazione (magari per impossibilità di rintracciare il beneficiario o per mancanza di accertamento delle cause del decesso), si tratta di un dato molto rilevante. Soprattutto tenuto conto che quasi due anni fa Ivass aveva già fatto una ricognizione analoga (anche se non sulle polizze infortuni) e che dunque buona parte delle situazioni avrebbero dovuto già essere state risolte.
2 Aprile 2021
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