Previdenza complementare
A maggio è proseguito il periodo difficile per i fondi pensione, con i negoziali (Fpn) che hanno perso lo 0,7% e gli aperti (Fpa) lo 0,8%. Le linee obbligazionarie in particolare avrebbero risentito dell’aumento dell'inflazione in Europa e dell’atteggiamento più restrittivo della Bce.
A rivelarlo è BFF che ha reso pubblica l’analisi periodica dei rendimenti dei fondi pensione italiani.
Entrando nel dettaglio sulle linee azionarie (-0,6% i Fpn e -0,4% i Fpa) e bilanciate azionarie (-0,8% i Fpn e -0,6% i Fpa) hanno pesato le preoccupazioni per la crescita, sebbene nell’ultima parte del mese vi sia stato un parziale recupero grazie ai dati, migliori delle attese, sui profitti statunitensi e all’allentamento del lockdown in Cina.
Sui fondi bilanciati obbligazionari (-0,7% i Fpn e -1,0% i Fpa) e sui Fpa obbligazionari (-1,1%) hanno inciso negativamente l’aumento dei rendimenti europei – avvenuto in modo divergente rispetto a quelli statunitensi – e l’indebolimento del dollaro.
Nei primi cinque mesi dell’anno i fondi pensione negoziali hanno perso il 5,7% e quelli aperti il 6,7%, trainati al ribasso dai comparti azionari (-9,5% i Fpn e -8,0% i Fpa). Le linee che in questa fase hanno permesso di contenere le perdite sono state quelle monetarie (-0,7% i Fpn e -0,9% I Fpa) e i Fpn obbligazionari diversificati (-2,1%). Ampliando l’orizzonte agli ultimi dieci anni, si osserva un andamento radicalmente diverso, con gli azionari (+7,4% i Fpn e +6,1% i Fpa) che hanno guidato le positive performance dei fondi pensione (+3,5% i Fpn e +2,9% i Fpa) e i monetari (+0,5% i Fpn e +0,2% i Fpa) che le hanno frenate.
27 Giugno 2022
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