Dopo la riunione della Federal Reserve di domani, sono previsti per giovedì i meeting delle banche centrali di Giappone, Regno Unito e Svizzera
Occhi puntati sull’inflazione e sulla riunione della Federal Reserve che mercoledì renderà note le proprie decisioni.
Viene dato ormai per scontato un aumento dei tassi di interesse da 75 punti base ma alcuni analisti si stanno preparando per un aumento di 100 punti percentuali.
Dopo il rapporto sull’indice dei prezzi al consumo statunitensi della scorsa settimana, sarebbero infatti aumentate le pressioni sulla Banca centrale guidata da Jerome Powell: il Fomc ha ancora molto lavoro da fare per contenere l’aumento dei prezzi e le probabilità di un hard landing per l’economia statunitense continuano ad aumentare.
Goldman Sachs ha tagliato le sue previsioni per il Pil degli Stati Uniti per il 2023, poiché prevede una politica di inasprimento della Federal Reserve più aggressiva per il resto di quest’anno e un tasso di disoccupazione più alto di quanto previsto. La banca d’affari ora prevede che la Federal Reserve aumenterà i tassi di 75 punti base questa settimana, e 50 punti base a novembre e dicembre, con il tasso sui Fed Funds che raggiungerà un picco del 4-4,25% entro la fine dell’anno.
Gli investitori non guarderanno però solo alla Fed questa settimana. Ulteriore volatilità potrà derivare dall’incertezza sulle scelte di altre banche centrali, Bank of England e Bank of Japan in testa.
Nella giornata di giovedì sono in calendario gli incontri delle banche centrali di Giappone, Regno Unito, Indonesia, Sud Africa, Turchia e Svizzera. La Banca nazionale svizzera dovrebbe aumentare i tassi di 75 punti base, una mossa che porterebbe il costo del denaro in positivo per la prima volta in otto anni. La Bank of England dovrebbe aumentare i tassi di interesse di 50 punti base, portandosi al 2,25%.