Esma ha lanciato una consultazione pubblica. Obiettivo: vietarne l’uso al di sotto di una determinata una soglia minima di investimenti Sri
L’Esma, l’autorità di regolamentazione e vigilanza dei mercati finanziari dell’Ue, ha lanciato una consultazione sulla bozza relativa alle linee guida sull’uso nei nomi dei fondi di termini Esg o relativi alla sostenibilità.
Come ribadito dall’Esma, i nomi dei fondi costituiscono infatti un potente strumento di marketing. Per non trarre in inganno gli investitori, l’Esma ritiene che i termini Esg e di sostenibilità nei nomi dei fondi debbano essere supportati in modo sostanziale da prove, in termini di caratteristiche o obiettivi di sostenibilità. In sintesi devono riflettersi in modo corretto e coerente negli obiettivi e nella politica di investimento del fondo.
Per questo motivo Esma sta sollecitando un feedback da parte degli operatori interessati sul tema dell’introduzione di soglie quantitative, in termini di “percentuale minima”, di investimenti tali da supportare i termini Esg o relativi più in generali alla sostenibilità nei nomi dei fondi.
Verena Ross, presidente dell’Esma, ha dichiarato: “Con questa consultazione, l’Esma continua a dare la priorità alla promozione della trasparenza e alla lotta al rischio di greenwashing, come identificato nella Strategia dell’Esma e nella Roadmap per la finanza sostenibile.
“L’obiettivo è garantire che gli investitori siano protetti da affermazioni di sostenibilità infondate o esagerate, fornendo sia alle autorità nazionali competenti che ai gestori patrimoniali criteri chiari e misurabili per valutare i nomi dei fondi, inclusi Esg o termini relativi alla sostenibilità”, ha aggiunto.
Gli elementi principali del documento in consultazione sulla bozza di linee guida per l’uso di termini Esg o relativi alla sostenibilità sono:
- una soglia quantitativa (80%) per l’uso di termini Esg;
- una soglia aggiuntiva (50%) per l’uso di “sostenibile” o solo di qualsiasi termine relativo alla sostenibilità, come parte della soglia dell’80%;
- applicazione di tutele minime a tutti gli investimenti per fondi che utilizzano tali termini (criteri di esclusione);
- ulteriori considerazioni per specifiche tipologie di fondi (index e impact funds).
Le nuove indicazioni dovrebbero poi diventare applicabili a partire da 3 mesi dopo la pubblicazione sul sito dell’Esma. Sarà previsto in ogni caso un periodo transitorio di 6 mesi in modo tale da fornire agli operatori il tempo necessario per adeguare la denominazione dei fondi lanciati prima della data di applicazione.
L’Esma valuterà i feedback ricevuti dopo la fase di chiusura della consultazione il 20 febbraio 2023.